Husserl e il pensiero della crisi

(Pag. 434 - 436)

Fotografia di Edmund Husserl

LA FORMAZIONE DI HUSSERL E L'ELABORAZIONE DELLA FENOMENOLOGIA

Husserl dedica la propria vita allo studio, perseguendo l'ideale della chiarezza. Nasce nel 1859 a Prossniz (una piccola città oggi appartenente alla Repubblica Ceca) presso una famiglia ebraica borghese, e sin da piccolo matura un forte interesse per la matematica, che approfondirà successivamente all'università. Colpito dalla personalità del docente di filosofia all'Università di Vienna Franz Brentano, egli inizia un percorso filosofico a partire dalla ricerca di Brentano sull'origine psichica dei processi logici. All'Università di Friburgo, dove insegna, conoscerà Heidegger, che sarà suo amico e assistente fino all'avvento del nazismo, periodo in cui fonda il movimento fenomenologico. La salita al potere di Hitler costringe Hussserl ad abbandonare l'incarico di docente in quanto ebraico, e la sua ultima opera è "La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale": in essa, egli afferma come la civiltà europea sia in grado di risollevarsi dall'impiego bellico della scienza e della tecnica da parte di Hitler solamente se riuscirà a recuperare il fondamento "umano" dei propri valori".

IL VALORE DELLA SCIENZA PER L'ESISTENZA UMANA


La
crisi che Husserl attribuisce alle scienze europee non riguardano i loro esiti o il consenso ottenuto, poiché il loro successo e la loro diffusione non possono essere messi in dubbio, bensì il valore e senso che esse ricoprono per l'esistenza umana: la scienza, che nasce dall'uomo in conseguenza dei suoi bisogni e desideri, è difatti arrivata a trascurare proprio tali aspetti, riducendo la realtà a parametri fisico-matematici e l'uomo a un "oggetto d'indagine". Nel medesimo modo, anche le scienze dello spirito, come la la psicologia e l'antropologia, tendono a cogliere "obiettivamente" il soggetto (es. la psicologia positivista tratta il soggetto come se fosse un ente inanimato).

LA MATEMATIZZAZIONE DEL MONDO


Secondo la visione di Husserl, tale processo si fonda sul pensiero del matematico e fisico
Galileo Galilei, il quale, interpretando la natura in chiave matematica, ne considera secondarie tutte le qualità soggettive non riducibili a numero e proporzioni (es. colore). La predilezione per la prospettiva fisico - matematica ha dunque determinato una sovrapposizione del mondo di idealità astratte (matematico) alla realtà concreta dell'esperienza vissuta (soggettiva). Di conseguenza, l'uomo contemporaneo si trova in un mondo che non offre soluzioni ai suoi bisogni e problemi, ed è per tale ragione che occorre ricorrere alla filosofia come scienza universale e rigorosa capace di fornire l'ultima risposta dopo le altre discipline scientifiche.

Riassunto:

Husserl:
  • denuncia la perdita del significato "umano" della scienza, la quale:
- è diventata una mera scienza di fatti;
non è in grado di dare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza
  • afferma che la scienza ha elaborato una conoscenza astratta e matematica della natura, la quale ha sovrapposto un insieme di identità astratte alla concreta esperienza vissuta, pertanto occorre inaugurare una filosofia che riscopra il senso perduto delle cose in rapporto alla soggettività

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