Kierkegaard: le possibilità e le scelte dell'esistenza

(Pag. 28 - 36)

GLI ANNI TORMENTATI DELLA GIOVINEZZA
  • Kierkegaard: avversario dell'idealismo e precursore dell'esistenzialismo = complesso fenomeno culturale sviluppato in Europa dopo la seconda guerra mondiale in un clima di cupa religiosità e forte senso del peccato -> lo porta a nutrire una concezione negativa dei rapporti umani e dell'essere umano in generale
  • interrompe il proprio fidanzamento con Regina Olsen nella convinzione di non poter realizzare una vita "normale" e di essere un' "eccezione" -> afferma "Dio ha la precedenza su tutto"
LA RICERCA FILOSOFICA COME IMPEGNO PERSONALE

Socrate raffigurato in un dipinto nel corso di un confronto
  • tormentata condizione spirituale -> si dedica alla filosofia e letteratura
  • laurea a 28 anni con tesi intitolata "Sul concetto di ironia con particolare riguardo a Socrate" -> critica l'ironia romantica, che si prende gioco della realtà concreta, ma apprezza l'ironia socratica come mezzo per condurre gli uomini alla consapevolezza della drammatica serietà della vita
  • Socrate: modello -> affronta tematiche che gli stanno a cuore: la necessità della scelta e l'indagine filosofica come impegno personale che arriva a mettere a repentaglio la propria vita
  • insofferenza per le costruzioni teoriche -> compito della filosofia per Kierkegaard: trovare la propria verità per cui vivere e morire, riflettendo sulla propria esistenza, individuarne la problematicità e accettarne irrazionalità e contraddizioni
  • Schelling: sconcertato -> l'idealismo voleva dare risposta definitiva alla questione
  • Hegel: non ha considerato l'uomo come essere concreto, ma come idea
LO SFONDO RELIGIOSO DEL PENSIERO DI KIERKEGAARD
  • tema della scelta = cardine intorno al quale si sviluppa la sua riflessione -> rottura del fidanzamento: decisione di porre Dio al di sopra di ogni cosa senza compromessi
  • il suo cristianesimo non va confuso con quello della Chiesa ufficiale, che accusa di interessi mondani a scapito degli aspetti spirituali + gli uomini di Chiesa hanno ridotto il messaggio di Cristo a una dottrina, tralasciando l'imitazione del suo esempio -> forma di "atesimo cristiano" = "vivere tranquilli e attraversare felicemente il mondo" (scelta facile)
  • prospettiva di Kierkegaard: non ammette compromessi + scelta netta tra Dio e il mondo -> pone l'uomo di fronte alla drammaticità dell'esistere = inevitabilità della decisione tra concetti inconciliabili -> valore dell'uomo = capacità di assumersi la responsabilità della propria vita
LE TRE POSSIBILITÀ ESISTENZIALI DELL'UOMO

3 stadi o fasi delle possibilità esistenziali dell'uomo -> "Aut - Aut" = dal lat. "o - o= scelta obbligata tra due alternative inconciliabili:

1. La vita estetica
  • propria dell'uomo che vive nell'istante e nella ricerca continua del piacere, eludendo monotonia e noia
  • figura del seduttore
  • figura di Johannes = protagonista del "Diario di un seduttore" -> seduttore intellettuale = gode "spiritualmente" nel momento in cui una donna si abbandona all'amore e sfrutta la donna - amante -> donna = oggetto di raffinato piacere
  • Don Giovanni del melodramma mozartiano: incarnazione della sensualità pura
  • per Kierkegaard, la vita estetica è insufficiente: chi si dedica solo al piacere disperde la propria personalità e la trasforma nelle sue numerose e variegate esperienze -> svuota il suo essere ed è destinato alla noia e disperazione -> (Schopenhauer) insaziabile ricerca di qualcosa = esito negativo
2. La vita etica
Dipitno "Camille Monet ed un bambino nel Artist's Garden in Argenteuil" di Claude Monet
1875
  • disperazione della vita estetica -> ora della verità = momento in cui si guarda in faccia la realtà e si deve scegliere -> "Scegli la disperazione, perché quando l'umo dispera, allora è il momento in cui può scegliere per sé non una vita superficiale, ma la vita eterna" -> disperazione = positiva perché conduce l'uomo a decidere diversamente se nella scelta è in gioco il suo destino
  • scelta = passaggio allo stadio etico della responsabilità
  • figura del marito (fedeltà alla moglie) -> famiglia = ideale del dovere morale nel senso più elevato -> manca l'amore intenso, ma acquista profondità tramite il matrimonio
  • donna = simbolo della concretezza, amabilità e felicità stabile e durevole -> impiega fruttuosamente le giornate, dedicandosi alle faccende domestiche
  • il lavoro crea comunità -> dovere comune della società civile
  • l'agire etico comporta la sottomissione della propria individualità alle regole della famiglia e della società, unendo il particolare con l'universale
  • marito e moglie = modello di vita borghese incentrato sulle figure del matrimonio, della famiglia e del lavoro
  • apparente tranquillità minacciata dal conformismo -> adesione alle norme morali e ai doveri quotidiani: superficiale e insoddisfacente
3. La vita religiosa

Dipinto "Sacrificio di Isacco" di Caravaggio
1603
  • Dopo "Aut - Aut" pubblica "Timore tremore": fine ultimo dell'uomo = realizzazione della vita religiosa -> passaggio dovuto al senso di colpa per aver scelto un'esistenza concentrata sul proprio io, che si concretizza tramite il pentimento -> profondo squilibrio tra le cose effimere della dimensione dell'eterno + inadeguatezza morale di fronte a Dio che separa il peccatore dalla perfezione
  • Abramo = simbolo della vita religiosa -> viene posto da Dio di fronte a un'alternativa radicale: obbedire o non obbedire al suo comando, incomprensibile per la ragione umana -> uccidere il figlio Isacco: Dio o morale degli uomini? -> sceglie Dio = scelta irrazionale che fa solo perché è stato scelto da lui
  • fede = paradosso perché contraria all'opinione degli uomini e implica un rapporto individuale tra l'uomo e Dio -> es. Dio e Abramo erano solo
L'UOMO COME PROGETTUALITÀ E POSSIBILITÀ
  • vita fondata sulla scelta
  • l'uomo è ex - esistenza = essere che può trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro -> è progettualità e possibilità = è quello che decide di diventare -> possibilità: più pesante, perché in essa tutto è possibile e può generare angoscia = puro sentimento della possibilità per via dell'assenza di indicazioni e di garanzie -> si ritrova di fronte a scelte equivalenti ma radicalmente opposte in cui rischia di cadere nell'errore e nel peccato
LA FEDE COME RIMEDIO ALLA DISPERAZIONE
  • angoscia: relativa al rapporto tra condizione umana e il mondo
  • disperazione: riferita alla soggettività -> l'uomo può essere disperato in un duplice senso = quando non riesce ad accettarsi per ciò che è (rifiuta il proprio essere e aspira a uno migliore) + quando si accetta per ciò che è (si considera completo) -> insanabile lacerazione tra finito e infinito
  • l'accettazione si raggiunge tramite la fede -> non è rassicurante, ma sconvolge la ragione e supera i suoi limiti -> paradossi nei dogmi cristiani e nella figura di Cristo -> la fede si può soltanto vivere
  • estraneità di Kierkegaard rispetto al proprio tempo (Ottocento) -> prospettiva filosofica impegnativa ma di grande suggestione perché si occupa di tempi che interessano gli uomini di tutti i tempi
Riassunto:

Kierkegaard:
  • affronta il tema della scelta = decisione tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un'assunzione di responsabilità
individua 3 stadi o fasi dell'esistenza:
  1. la vita estetica: è vissuta nell'istante e nella continua ricerca del piacere (Don Giovanni e Johannes), implica la dispersione del soggetto e conduce alla noia e alla disperazione;
  2. la vita etica: è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità (il marito), comporta la sottomissione alle regole della famiglia e della società, conduce alla percezione della propria inadeguatezza morale e al pentimento
  3. la vita religiosa: implica il "salto della fede" che è "paradosso e scandalo" per la ragione umana (Abramo) e comporta un rapporto esclusivo tra l'individuo e Dio
  • afferma che l'uomo è ex - esistenza: può trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro ed è progettualità e possibilità, pertanto prova angoscia, intesa come puro sentimento della possibilità, e disperazione (la "malattia mortale"), intesa come lacerazione tra finito e infinito -> l'unico rimedio alla disperazione è la fede







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