Schopenhauer: rappresentazione e volontà
(Pag. 7 - 12)
IL CONTESTO DI VITA
Arthur Schopenhauer nasce nel 1788 da una ricca famiglia borghese a Danzica, una città che allora faceva parte della Prussia occidentale, ovvero nella Polonia odierna, e che era città di ricchi commercianti grazie alla sua posizione strategica sul mar Baltico. La fortunata situazione famigliare gli consentì di intraprendere numerosi viaggi, conoscere Paesi e ambienti stimolanti da un punto di vista umano e culturale, seppur tali esperienze non lo indirizzarono a una strada commerciale, bensì lo portarono in giovane età a profonde meditazioni su tematiche quali la morte, il mistero dell'eternità e lo smarrimento di fronte alla maestosità e potenza della natura, che saranno poi affrontate anche da Leopardi nello "Zibaldone". Schopenhauer si mostra sin in tenera età insofferente nei confronti dell'ambiente borghese e mercantile, e si dedica in seguito agli studi classici, tra cui la filosofia e l'arte greca.
I MODELLI CULTURALI
Negli anni di studio il suo interesse viene acceso in particolare da due filosofi: Platone e Kant. Platone aveva difatti dato una risposta al bisogno di evadere dalla prigionia delle cose sensibili per sollevarsi al mondo delle idee, mentre di Kant apprezza la critica al realismo e la tesi secondo cui l'uomo è dotato di una forte aspirazione alla metafisica, ovverosia di andare oltre il mondo limitato dei fenomeni alla ricerca di un "noumeno", cioè della vera essenza della realtà.
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