I capisaldi del sistema hegeliano

Hegel è uno dei massimi filosofi europei, porta infatti a compimento l'idealismo tedesco. Nelle sue opere egli supera le contraddizioni, ad es. tra soggetto e oggetto oppure tra ragione e sentimento, che erano rimaste insolute con Kant. Con il suo pensiero, egli introduce dunque una nuova idea di ragione che consenta di unire le parti contrapposte.

I capisaldi del complesso sistema filosofico hegeliano sono:
  1. la convinzione della razionalità reale;
  2. l'idea che la verità coincida con l'intero, il "tutto";
  3. la concezione dialettica della realtà e del pensiero.
Il primo concetto coincide con quello secondo cui "ciò che è razionale è reale" e "ciò che è reale è razionale", vale dunque a dire che la realtà corrisponde alla realizzazione e il dispiegarsi progressivo di un principio razionale, ovvero lo spirito, che è anche denominato "idea" o "Assoluto". Esso viene anche definito "idea" o "assoluto", ed è un principio onnicomprensivo nel senso che costituisce un organismo unitario di cui ogni cosa e ogni individuo non sono che manifestazioni particolari.

LA COINCIDENZA DELLA VERITÀ CON IL TUTTO


Hegel afferma inoltre che "nessuna filosofia oltrepassa l'età sua", per cui il filosofo non può spingersi oltre l'orizzonte della propria epoca e deve volgere lo sguardo ai fatti accaduti per illuminarli con la luce della ragione. In aggiunta, secondo la prospettiva del filosofo la verità non consiste in una considerazione parziale delle cose, ma nella visione completa e globale di esse. Hegel definisce "astrazione" il pensiero che non consente di cogliere tutti gli elementi e le sfumature di un avvenimento o di un fatto.

LA DIALETTICA


Infine, l'ultimo caposaldo a cui possiamo fare riferimento consiste nella dialettica, ovvero della regola interna della realtà e legge del pensiero secondo la prospettiva di Hegel, l'Assoluto", che potremmo in alternativa anche definire come l'Intero", non consiste in una dimensione statica, dal momento che nasce con l'inizio di un processo e si conclude con lo sviluppo di questo. Essa consiste quindi in un "soggettoche compie un percorso di progressiva manifestazione. La dialettica di Hegel si suddivide in tre momenti:

1. Il primo è il più rigido e statico, ed è denominato "intellettuale" o "astratto". In parole alternative, esso è la tesi e cioè determina le cose. La realtà apparirà dunque composta di oggetti separati e contrapposti gli uni agli altri.
2. Il secondo momento è invece definito "dialettico" o della negazione, rispecchia quindi l'antitesi e rivela che ogni determinazione delle cose è unilaterale e limitata. Tale negazione si fonda sul pensiero razionale, secondo cui ogni cosa ha senso solo se posta in relazione alle altre.
3. Il terzo e ultimo passaggio è infine quello "speculativo", il quale è anche detto "sintesi" o "negazione della negazione", poiché unifica e supera le cose opposte in una realtà superiore. Il movimento dialettico di Hegel è detto in tedesco "Aufhebung", che ha un significato antifrastico costituito da "superamento" e "conservazione" al tempo stesso.


In aggiunta, diversi studiosi hanno evidenziato una possibile derivazione teologica, cioè religiosa, della dialettica hegeliana. Il suo andamento triadico, ossia il fatto che sia composta di tre momenti specifici, richiama l'immagine della trinità cristiana, come se Padre, Figlio e Spirito Santo si realizzassero nelle fasi della tesi, antitesi e sintesi teorizzate in tale sistema: il Figlio è infatti la parola fatta di carne, cosa che rappresenta un'opposizione e cioè un'antitesi, il Padre si identifica nel puro spirito ed è dunque tesi, mentre lo Spirito Santo riunisce Padre e Figlio in ciò che potrebbe essere una sorta di sintesi. In realtà, Hegel secolarizza i tre momenti che afferma, e in particolare l'Assoluto assume i caratteri del divino non in senso cristiano, ma inteso come principio razionale immanente nella realtà. Tale concezione del filosofo è resa evidente in particolare in un'opera intitolata "L'amore", in cui egli sostiene che l'essenza del sentimento amoroso consista nel fatto che esso unifica gli esser viventi: come ben sappiamo, infatti, in un primo momento di tesi, colui che ama afferma sé stesso, ciononostante concedersi alla persona amata può significare estraniarsi e rinunciare a sé stessi poiché ci si perde nell'altro e cioè in una antitesi. Il processo si conclude con l'idea secondo la quale un individuo che dona sé stesso a un altro non perde solamente una parte  di sé, ma è più vero e profondo, cosicché si realizzi nella sintesi hegeliana la più perfetta comunicazione tra chi ama e chi è amato, e cioè di un amore divino.

LA CONCEZIONE DIALETTICA DELLA REALTÀ E DEL PENSIERO

Come menzionato in precedenza, la dialettica si potrebbe definire come la regola interna all'ordine naturale e come la lehgge che struttura il divenire storico della civiltà, Ciò significa che ogni cosa si sviluppa esclusivamente in un processo dialettico. È possibile trarre un esempio concreto a partire dall'osservazione naturale: possiamo immaginare che sia arrivata la primavera e che vogliamo piantare nel nostro giardino un tulipano. Per piantarlom compriamo anzitutto i bulbi del fiore, che per Hegel costituirebbe l'essere, che lasciamo successivamente cadere in una buca nel terreno e farli scomparire, cosa che è invece il non essere dei bulbi. Tale "scomparsa" dei bulbi, e cioè questa sorte di "morte" è una condizione necessari per la crescita del fiore, che rappresenta invece il divenire per poi diventare fiori nella sintesi.
La procedura dialettica si distingue proprio per il "negativo", poiché senza di esso si rimarrebbe a una determinazione statica, mentre il divenire è il frutto della contrapposizione di un evento all'altro e di un pensiero all'altro e genera la sintesi finale che fornisce il vero. La contraddizione viene elevata a legge universale della filosofia  ed è pertanto a partire da essa che è possibile comprendere la definizione di Hegel della dialettica come "calvario della storia": essa è infatti mossa internamente dalla negazione e dall'opposizione, risultando "tragica". Il processo storico non si arresta mai fino a un momento negativo, perché è per esempio la fine di una civiltà consentire che ne fiorisca un'altra.

In conclusione, i capisaldi del pensiero hegeliano vengono sviluppati ed esposti in due modalità diverse:
  • tramite la "Fenomenologia dello spirito", che è da molti ritenuta il capolavoro di Hegel. Essa fornisce una prospettiva storica e racconta quindi l'esperienza attraverso la quale la coscienza proviene dal sapere assoluto;
  • una seconda via di esplicazione del suo pensiero viene riconosciuta in altre opere, tra cui l'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, che espongono la verità del reale in modo sistematico, ovverosia analizzando i diversi livelli in cui tale verità si è manifestata.
Riassunto:

I tre concetti chiave della filosofia hegeliana sono:

1. la convinzione della razionalità reale, per cui tutta la realtà coincide con il dispiegarsi progressivo di un principio razionale (l'idea op Assoluto), il quale è onnicomprensivo  e non è sostanza ma processo. La sua verità si rivela dunque alla fine, in cui si realizza la sintesi dei momenti precedenti. La filosofia è descrizione di ciò che è già avvenuto e comprensione della struttura razionale degli eventi (metafora della nottola di Minerva).

2. l'idea che la verità coincide con il tutto, cioè non consiste in una considerazione parziale delle cose (astrazione), ma nella loro visione completa e globale, infatti ogni cosa o aspetto del reale ha un senso che risiede nella sua relazione con tutti gli altri.

3. la concezione dialettica della realtà e del pensiero, secondo cui la realtà e il pensiero seguono la medesima legge di sviluppo, che si compone di tre momenti:
  • intellettuale o astratto (tesi) -> l'affermazione posizione di un concetto astratto e limitato;
  • dialetto o della negazione (antitesi) -> la negazione della tesi come concetto limitato e finito;
  • speculativo (sintesi) -> la negazione della negazione, che è affermazione dell'unità delle determinazioni opposte.


                                                        

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