L'idealismo etico di Fichte


IL SUPERAMENTO DEL CRITICISMO KANTIANO

Secondo il principio kantiano, il "conoscere" era percepito come "attività" anziché come sola "passività", ciononostante tale pensiero si limitava esclusivamente a sintetizzare e organizzare la realtà fenomenica, escludendo il suo presupposto fondamentale, e cioè la cosa in sé. Il desiderio di superare le contraddizioni rimaste irrisolte nel sistema kantiano contribuisce alla nascita dell'idealismo, una corrente filosofica che privilegia una visione ideale e spirituale della realtà.

IDEALISMO E ROMANTICISMO

Dipinto romantico in nome dell'esaltazione della natura

La corrente filosofica dell'idealismo trae le sue origini dal Romanticismo, che, allo stesso modo dell'Idealismo, nacque e si sviluppo maggiormente in Germania, ma a differenza di esso consiste in un movimento letterario, artistico, poetico e diffuso anche in Paesi come l'Inghilterra, la Francia, l'Italia e la Spagna. Nonostante la differenza nella loro stessa definizione, ambedue i movimenti si occupano del superamento della ragione illuministica e dell'affermazione di una nuova prospettiva del mondo che evidenzia il sentimento, l'arte e la tradizione.

LA RICERCA DELLA LIBERTÀ E LA TENSIONE ETICA


Al valore della verità identificato come lo sforzo costante per raggiungerla definito da LessingJohann Gottlieb Fichte attribuisce un significato morale: il possesso corrisponde infatti al riposo, la pigrizia e l'orgoglio, mentre la ricerca è impegno e attività. La vita stessa del filosofo rispecchia tale principio, in quanto la sua vita appare sin dalla giovinezza come uno sforzo per diventare "libero". Fichte  nacque in una famiglia di contadini poverissimi ed era inizialmente destinato a divenire guardiano di oche, ma ascoltando le prediche del pastore luterano del villaggio iniziò a desiderare anch'egli una sorta di "pastore di anime". Completò i suoi primi studi nel collegio di Pforta grazie all'aiuto economico di un signore del villaggio, sopportando l'avversione degli altri studenti nei confronti della sua miseria. Rimasto affascinato dal riconoscimento del valore assoluto della libertà dell'individuo nella Critica della ragion pratica di Kant, si reca a Koenigsberg per prestare ascolto alle sue lezioni e fargli leggere il suo "Saggio di critica in ogni rivelazione", che fu scambiato per un'opera kantiana. Fichte si reca successivamente da Jena a Berlino a seguito dell'accusa di ateismo per via di un articolo in cui definiva Dio come l'ordine morale del mondo, in cui si confronto con personalità del Romanticismo tedesco come Friedrich Schelling. Invita inoltre i tedeschi a insorgere contro l'occupazione napoleonica e formula una nuova forma di educazione basata sull'amore per la libertà.

Riassunto:

Fichte sostiene che:
  • l'io è un processo creativo e infinito che si articola in tre momenti
- tesi: l'io pone sé stesso -> si rivela come arttività autocreatrice
- antitesi: l'io pone il non-io -> produce l'altro da sé come oggetto e ostacolo indispensabile alla sua attività
- sintesi: l'io oppone nell'io, all'io divisibile un non-Io divisibile -> si particolarizza nei singoli io empirici e finiti contrapposti alle cose del mondo
  • la natura e il mondo non possono esistere in modo indipendente dell'io, il quale pone non-io e si determina come io empirico grazie all'immaginazione produttiva;
  • compito dell'uomo, infatti il mondo esiste in funzione dell'attività dell'uomo e del suo autoperfezionamento (primato della vita morale rispetto a quella teoretica);
  • l'uomo il suo fine nella società, la quale ha l'obiettivo di realizzare la completa unità di tutti i suoi membri grazie alle due leggi morali:
  1. trattare gli altri come fini e mao come mezzi;
  2. puntare al perfezionamento degli uomini tramite l'educazione, per questo la missione del "dotto" consiste nel promuovere il progresso culturale e morale di tutte le classi sociali.


                                 

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